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Scritto da 10RE Servizi Immobiliari il 9 dicembre 2019
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Il provvedimento in materia di efficientamento energetico del 2016 ha introdotto l’obbligo di installazione delle valvole termostatiche su tutti gli impianti di riscaldamento. Ad oggi le valvole termoregolanti hanno permesso una riduzione degli sprechi di energia di circa il 20%, con notevole risparmio sulla bolletta del gas.

Il grande vantaggio dei contabilizzatori di calore applicati a ciascun termosifone è indubbiamente la possibilità di gestire con maggiore autonomia ed efficacia la regolazione della temperatura nelle nostre stanze, calcolando e registrando il consumo effettivo di energia del singolo radiatore.

Nei casi di condominio con riscaldamento centralizzato e con i contabilizzatori di calore installati su ogni calorifero emergono interrogativi legati al pagamento delle spese. Il consumo di gas per il riscaldamento domestico infatti viene pagato con le spese condominiali: molte palazzine non hanno ancora adeguato il proprio regolamento condominiale e chi li abita si ritrova spesso a versare una quota fissa mensile che include appunto la spesa per il riscaldamento.

Un’ordinanza della Cassazione mette fine a questo “far west” condominiale, stabilendo che i consumi per il riscaldamento non possono essere ripartiti in base ai millesimi, nei casi in cui gli appartamenti siano dotati di contabilizzatori.

Il corretto calcolo della spesa deve avvenire suddividendo i costi in due categorie:

costi fissi involontari, come quelli della manutenzione e pulizia della caldaia;
costi variabili volontari, riferiti all’uso effettivo del riscaldamento per ogni abitazione.

I costi fissi involontari, per loro natura “invariabili”, devono essere suddivisi in base ai millesimi, mentre i costi variabili volontari sono stabiliti dalla lettura della registrazione del contatore.

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