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Scritto da 10RE Servizi Immobiliari il 10 settembre 2020
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Confcommercio delinea il quadro economico attuale causato dal Coronavirus. La pandemia porta con sè un aumento considerevole delle spese obbligate che occupa circa il 44% del totale dei consumi delle famiglie, mentre al contrario si registra una compressione delle spese libere, anche per la poca libertà di scelta dovuta al periodo.

Molte famiglie sono state costrette a cambiare tenore di vita per poter adempiere alle spese fisse, che si quantificano in circa 7.000 euro annui pro capite.

Cara Casa

Una grande fetta delle spese fisse, circa un quarto di quelle totali, è legata alla casa. Mutui, affitti, energia, acqua, rifiuti, arrivano a gravare nelle tasche delle famiglie italiane per oltre 4.000 euro annui pro capite, dato in salita rispetto agli ultimi 25 anni.

Tra i consumi commercializzabili (9.095 euro annui pro capite) la componente principale è rappresentata dai beni (con un piccolo incremento dal 38,4% del 2019 al 40,6% del 2020), mentre sono i servizi a subire un’inversione di trend che era in crescita dal 1995 ed è calato dal 21% al 15,6% solo nell’ultimo anno; si spende molto meno per i servizi, non succedeva dal 2007.

Il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sostiene che urge un taglio deciso della pressione fiscale altrimenti si rischia di perdere la possibilità di agganciare la ripresa economica.

Al momento si può solo aspettare la fine dell’emergenza confidando in un cambio di tendenza, o perlomeno un ritorno alla normalità, che manca a tutti noi ed è linfa vitale per l’andamento fluido della nostra economia, nel frattempo si continuerà a risparmiare il più possibile.

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