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Scritto da 10RE Servizi Immobiliari il 23 giugno 2022
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Come per tutte le operazioni in cui si cede un bene alienandolo, anche la vendita di una casa prevede il pagamento dell’IVA.

L’IVA, imposta sul valore aggiunto, è un’imposta indiretta a carico del consumatore finale.

In particolare, per la vendita di un immobile l’IVA a carico del compratore è stabilità nella percentuale del 4% quando si tratta di prima casa, del 10% per la seconda o comunque “non prima casa” e del 22% per gli immobili di lusso.

Nella compravendita di immobili l’IVA si paga in questi casi:
– quando una azienda costruttrice vende l’immobile eseguendo una cessione entro 5 anni dalla costruzione stessa oppure dalla ristrutturazione;
– quando la vendita dell’immobile è destinata ad alloggi sociali.

Nel caso in cui l’azienda costruttrice vendesse l’immobile dopo 5 anni dalla costruzione o dalla ristrutturazione è il costruttore stesso a decidere come gestire l’IVA secondo queste due opzioni:
– applicando volontariamente l’IVA a carico del compratore, inserendo questa clausola nell’atto di vendita;
– facendosi carico dell’IVA, rendendo così a tutti gli effetti la vendita in esenzione IVA, agevolando e invogliando l’acquirente a concludere la trattativa.

Ovviamente nella seconda ipotesi molto dipende dal volume d’affari dell’azienda, perché le operazioni in esenzione IVA generano un aumento degli oneri di costruzione e conseguente aumento dell’IVA indetraibile per l’impresa.

 

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